Probiotici

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Cosa sono i probiotici?

Secondo la definizione ufficiale della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l’agricoltura) e dell’OMS (organizzazione mondiale della sanità), i probiotici (dal greco “pro” “bios”, a favore della vita), una volta definiti genericamente ''fermenti lattici”, sono microrganismi viventi non patogeni di provenienza intestinale che, se assunti in adeguate quantità (attraverso alimenti appositamente arricchiti o sotto forma di integratori), possono migliorare lo stato di salute dell'organismo che li ospita.

Si tratta, per lo più di batteri non patogeni (batteri e lieviti), dello stesso tipo di quelli che colonizzano normalmente l’apparato enterico, che vengono assunti per favorire l’equilibrio del MICROBIOTA INTESTINALE UMANO (una volta definito microflora intestinale) in quelle situazioni in cui gli squilibri nella sua composizione dei microrganismi ha creato disordini all’organismo.
Il Microbiota intestinale è l’insieme dei microorganismi (circa 1014 batteri) che convivono nell’intestino umano senza danneggiarlo, una specie di ecosistema costituito da batteri diversi tra loro (circa 1000 specie) che attraverso una serie di funzioni metaboliche, protettive e immunologiche, sono in grado di apportare benefici a tutto l’organismo.

Caratteristiche dei probiotici

Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute (revisione marzo 2018), i microrganismi probiotici che possono essere impiegati negli alimenti e negli integratori alimentari devono soddisfare una serie di criteri in grado di garantirne sia la sicurezza che l’efficacia:

  • essere usati tradizionalmente per integrare la microflora (microbiota) intestinale dell’uomo;
  • essere sicuri per l’uomo;
  • sopravvivere alla digestione gastrica e ai succhi biliari e pancreatici;
  • capacità di aderire alla mucosa intestinale e di colonizzare l’intestino, in particolare le cellule epiteliali intestinali;
  • essere attivi nell’intestino in quantità tale da garantire una riproduzione efficace;
  • esplicare uno o più benefici sulla salute, clinicamente documentati;
  • essere in quantità minima sufficiente (almeno 109 di un ceppo microbico vivo per il consumo giornaliero) al fine di ottenere una temporanea colonizzazione dell’intestino.

Quando assumere probiotici

Gli studiosi hanno dimostrato come un’alterazione del Microbiota intestinale, definita con il termine Disbiosi intestinale, possa essere determinante nella genesi di molte patologie a carattere intestinale ed extraintestinale.

Stili di vita non equilibrati dovuti a alimentazione scorretta (per uso eccessivo di grassi, zuccheri e carni rosse e carente di frutta e verdura), consumo di pasti serali abbondanti che sottopongono l’apparato digerente a forte stress, abuso di alcoolici, stress psico-fisici, insufficiente attività fisica, dormire poco o male, oltre a terapie antibiotiche, malattie varie, inquinanti ambientali, conservanti e coloranti dei cibi, età avanzata possono causare disbiosi con conseguente indebolimento generale dell’organismo (stanchezza, cattiva digestione, meteorismo, dissenteria o stipsi, infiammazione del colon, abbassamento delle difese immunitarie).
Possono comparire disturbi a carattere generale come nervosismo, ansia, disturbi del sonno, cambiamenti dell'umore.

In tutte queste situazioni, per ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale è possibile ricorre ad un’integrazione qualitativa e quantitativa di probiotici che possa ristabilire un buon funzionamento dell’apparato intestina per il benessere di tutto l’organismo.

Quali probiotici assumere

La presenza sul mercato di integratori di probiotici è a tal punto ricca e varia che confonde la scelta del consumatore che non possiede sufficienti conoscenze tecniche per distinguere qualitativamente i diversi prodotti.

Tra l’altro, avendo raggiunto la consapevolezza che la composizione del microbiota intestinale di ogni individuo adulto è soggettiva, determinata in massima parte dalla colonizzazione iniziale del lume intestinale avvenuta  alla nascita a secondo del tipo di parto (naturale o cesareo), al tipo di allattamento del bambino (materno o artificiale) e alle condizioni socio-ambientali durante lo svezzamento, la scelta del giusto probiotico cade su una miscela polivalente costituita dai ceppi batterici più comunemente presenti nell'intestino, che andranno ad integrare i microrganismi mancanti.

Molti integratori di probiotici, soprattutto quelli con prevalenza di diverse specie Lattobacilli e di Bifidobatteri, possono soddisfare una buona integrazione.

Come assumere i probiotici

Non ci sono molte ricerche che indicano come assumere gli integratori di probiotici; contrariamente a quanto si dice, noi crediamo che sia meglio assumerli a stomaco pieno in quanto la presenza di alimenti potrebbe tamponare l’aggressività dell’acidità gastrica che ne impedirebbe la sopravvivenza, non facilitandone l’arrivo nell’intestino di una quantità sufficiente a esplicare le proprie funzioni.

Per quanto tempo assumere i probiotici

Gli integratori di probiotici vanno assunti per un periodo di almeno 4 settimane; periodi più brevi potrebbero non essere sufficienti per ricostituire il Microbiota intestinale.

Quanti probiotici assumere

Secondo quanto dichiara il Ministero della Salute, la quantità giornaliera di probiotici non deve essere inferiore a un miliardo di bacilli.

Controindicazioni all’uso di probiotici

Non ci sono particolari controindicazioni all’assunzione di probiotici.

Probiotici HealthAid

HealthAid® formula integratori di probiotici di particolari ceppi vitali, derivati da culture con i più alti standard di qualità, in grado di raggiungere l’intestino, non essere attaccati dai succhi gastrici e resistenti alla bile garantendo l’efficacia della formulazione progettata fino alla scadenza del prodotto.

Le preparazioni HealthAid possono essere conservate a temperature ambiente in quanto le colture di probiotici sono liofilizzate e confezionate con azoto per migliorarne la stabilità; sono gluten free e prive di lattosio.